Fra i numerosi popoli dominati dai Medi, i Persiani erano quelli a loro più affini: come quelli erano divisi in numerose tribù, molte delle quali erano nomadi, mentre altre si erano stabilite in zone fertili e praticavano l'agricoltura.
Durante le guerre di Fraorte contro gli Assiri, i Persiani fornirono al sovrano medo reparti di cavalleria e fanteria astata, ma in seguito riuscirono a rendersi indipendenti dai medi. È a questo periodo che la leggenda fa risalire le origini della dinastia achemenide, fondata da Achemenes. Suo figlio, Teispe, fu il primo ad assumere il titolo di "re di Ansan e di Persia" a lui succedettero i due figli Ciro I su Ansan e Ariamne sulla Persia, che furono seguiti dai loro rispettivi figli, Cambise I e Arsame.
Quando Ciassare sconfisse definitivamente gli Assiri, i re persiani tornarono a sottomettersi al sovrano della Media pur assumendo il titolo di "Gran Re".Salito al trono dei "Gran Re" nel 559 a.C., Ciro II riuscì subito a unire le tribù persiane sotto l'egemonia della propria. Approfittando della debolezza di Astiage si ribellò e, alleatosi con il re babilonese Nabonedo, sconfisse il sovrano medo, tradito dal suo esercito che lo consegnò nelle mani di Ciro, il quale poté così marciare su Ecbatana e conquistarla. Le affinità tra i Medi e i Persiani consentirono ai due popoli di fondersi al punto tale che nel mondo antico venivano chiamati entrambi con il nome dei primi. Ciro proseguì l'espansione conquistando prima l'Asia Minore e la Lidia e poi il regno di Babilonia, e si spinse fino in Asia Centrale dove morì in battaglia, prima di poter conquistare l'Egitto.
L'impresa fu compiuta da Cambise II, figlio di Ciro , che sconfisse Psammetico III e si fece incoronare sovrano d'Egitto. Per tentare di conquistare Cartagine, Cambise si impadronì delle vie di comunicazione terrestri africane attraverso l'oasi di Siwa, arrivando fino alla Libia. Non riuscì però a portare a termine l'impresa perché i fenici si rifiutarono di fornire le navi contro quella che era una loro antica colonia.
Dopo la morte di Cambise II (521 a.C.), iniziò un periodo di intrighi e ribellioni che si concluse con la salita al trono di Dario I, nel 522 a.C.. Fu proprio Dario , appartenente a un ramo collaterale della dinastia achemenide, a citare per primo la leggenda di Achemenes, nel tentativo di legittimare il proprio potere dicendosi discendente da Ariamne. Dario I conquistò la Tracia, il Caucaso e la valle dell'Indo e attaccò la Grecia, dove però fu sconfitto da un'alleanza di città greche indipendenti a Maratona (490 a.C.). Si dedicò quindi a consolidare le conquiste, per consegnare un impero forte e organizzato al figlio Serse I nel 485 a.C..
Anche Serse I cercò di annettere la Grecia peninsulare: riuscì a passare alle Termopili e a saccheggiare Atene, ma fu sconfitto a Salamina e a Platea e costretto a ritirarsi in Asia Minore. Con Serse I si conclude il periodo di grandezza della dinastia achemenide.
A Serse I, morto nel 465 a.C., seguì una serie di re inetti che lasciarono andare in rovina l'impero finché l'ultimo di essi, Dario III (336 a.C.-330 a.C.), fu sconfitto da Alessandro il Grande che si impadronì dei domini persiani.
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